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“Una GOCCIA, il VENTO, un VIRUS di speranza”

10-11-2020 21:51

USMI ROMA

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“Una GOCCIA, il VENTO, un VIRUS di speranza”

USMI Roma ovest 8 novembre 2020 – Come essere donne consacrate oggi in tempo di Covid ( con Rosanna Virgili Biblista)

USMI Roma ovest 8 novembre 2020 – Come essere donne consacrate oggi in tempo di Covid ( con Rosanna Virgili Biblista)

 

 

La nostra relatrice ci ha aiutato ad andare in profondità, affrontando il tema della PAURA (malattia e crisi economica), della MORTE (oggi spesso in solitudine), nel vivere questo tempo come una OPPORTUNITA’ per noi. Naturalmente con riferimenti e risonanze bibliche, veramente appropriate e significative.

-      Adam – dopo il peccato il primo uomo ha paura. La paura fa parte dell’umanità, poiché l’albero della vita appartiene solo a Dio. Come viviamo noi la paura? La perdita della salute? La solitudine nella malattia fisica? Come viviamo le nostre debolezze e fragilità di donne consacrate? Noi dobbiamo essere testimoni di una società diversa. Il nostro modo di vivere INSIEME è annuncio.

-      Miriam, sorella di Mosè, citata nel libro dei Numeri 12,15: “Miriam dunque fu isolata fuori dell'accampamento sette giorni; e il popolo non si mise in cammino finché Miriam non fu riammessa nell'accampamento”. Accompagnare la persona fragile e malata, dando visibilità a una umanità vissuta nel concreto. Tutto il popolo accompagna la solitudine di Miriam, fino alla guarigione completa e al reinserimento nella comunità con i fratelli e le sorelle. 

-      Gesù medico dei corpi e delle anime, in particolare lo vediamo nel vangelo di Marco. Per esempio: Gesù avvicina il lebbroso e lo tocca per guarirlo. Un tempo lontano la lebbra era come una pandemia da vivere in solitudine assoluta. Sentire come Gesù che il “corpo malato” appartiene pure a noi. Essere MISSIONARIE dentro le MANI di Gesù maestro e medico, così Lui ci insegna la strada da percorrere oggi.

-      Abramo – La morte è l’estremo atto della nostra morte. Nasciamo mortali. Leggiamo in Genesi 25,8: “Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati”. Abramo morì a causa della sazietà vissuta, come una esplosione di pienezza di vita. La morte è l’esperienza della sororità e della fratellanza che si ritrovano riconciliate nella Gloria eterna di Dio. È l’incontro di pienezza di vita, insieme ai nostri antenati/e. Noi abbiamo una lunga eredità di sorelle che ci hanno preceduto in questa via e dobbiamo essere loro grate.

-      Gesù nella morte: leggiamo in Marco 15, 33-37: “Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloi, Eloi, lema sabactàni? Che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” …. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò”. Gesù consegna al Padre il proprio corpo nella morte, abbracciando così tutte le morti solitarie anche quelle di oggi. È importante vivere il sacramento della “unzione dei malati”, come grazia di vita eterna che già ci appartiene.

Anna, profetessa di 84 anni, vedova da molti anni, consacrata alla preghiera e al digiuno nel tempo di Gerusalemme; questa donna riscopre una nuova speranza, vive come una nuova CREAZIONE in sé stessa. Si lancia con grande speranza nel suo nuovo modo di essere: DONNA MISSIONARIA, che si affida pienamente ad una speranza sicura intravista nel piccolo GESÙ in braccio a Maria e Giuseppe, e di cui parla a tutti quelli che vengono nel tempio a pregare e incontrare Dio.  

E infine vivere la dimensione dello “spirito” della PREGHIERA per i fratelli e le sorelle sofferenti.

Lo Spirito ci renda “MANI e SPIRITO” per il mondo, una goccia, il vento, un virus di speranza per una umanità in cammino verso la Gloria di Dio. Donne consacrate, in preghiera per tutti.